IL PIANETA DI GHIACCIO
di Cristiano Zavaglia

Dal pianeta Ultima Thule giunge un messaggio via radio che invita gli alphani  a scendere, promettendo una vita lunghissima… il computer stima temperature diurne sulla sua superficie di circa 60 gradi sottozero, ma nonostante ciò Koenig, Carter, Helena e Victor scendono sul pianeta, che scoprono essere spazzato da una violenta tormenta di neve. Nonostante i 4 cerchino di rimanere uniti finiscono col perdersi.

Carter solo per puro caso riesce a ritrovare l’Aquila e appena entratovi crolla a terra stremato perdendo conoscenza. Un gruppo di soccorso degli abitanti del pianeta, riesce a ritrovare gli altri 3 ormai semi-assiderati, i quali una volta ripreso conoscenza all’interno di una grotta, fanno conoscenza dei loro salvatori: sono terrestri! Si tratta dei superstiti della sonda inviata su Urano nel 1986, capitanata dal colonnello Jack Tanner e dal dottor Cabot Rowland. Quest’ultimo nel tentativo di comprendere  il segreto e il motivo della propria immortalità ha effettuato esperimenti “alienanti” che hanno ridotto alcuni loro compagni al pietoso stato di larve  umane. Rowland propone agli abitanti di Alpha l’immortalità e un ambizioso progetto: una volta completata un’astronave, partire per la colonizzazione del cosmo, liberi dal vincolo del tempo e della morte alla stregua di dei incarnati, per costituire una nuova razza e un nuovo mondo dove la morte sarà per sempre sconfitta! Victor ed Helena sono entusiasti dell’idea, mentre Koenig appare da subito diffidente ed inorridito.

A conferma dei sospetti del comandante, Jack porta questi in un anfratto della caverna ove vagano senza mente e senza anima le vittime degli esperimenti. Alla vista di quell’orrore Koenig si precipita nell’androne della caverna, appena in tempo per salvare Victor da un esperimento di Rowland. Alcuni, stanchi di quelle pratiche devastanti, distruggono le apparecchiature, ma una volta sedata la rivolta i 3 ai quali nel frattempo si sono aggiunti Carter e Mathias decidono di demandare ad una votazione su Alpha la decisione di trasferirsi o meno su Thule. A tale proposito, per convincere gli Alphani,  Rowland chiede di essere trasportato sulla base, mentre al fine di scoraggiare la scellerata decisione, la compagna di Jack esprime lo stesso desiderio. Udito ciò Jack esplode in un terrificante grido formulando una profezia… ”non dovete andare!… la morte è la padrona!” La donna si lascia convincere a rimanere, mentre Rowland seguirà Koenig e compagni, ignaro della sorte che lo attenderà. Koenig prima di andarsene chiede infatti a Jack di svelargli il segreto dell’immortalità su Thule, convinto che lo conosca, ed egli infatti dirà:… ”Thule è una donna gelosa… non ci lascerà mai andare via… mai!!” Il comandante non capisce il senso di questa frase, ma non appena l’Aquila con a bordo gli alphani e Rowland lascia l’atmosfera di Thule, quest’ultimo va incontro ad una morte orrenda… il suo corpo si decompone davanti allo sguardo e al grido di orrore di Helena. Tutto diviene chiaro e una volta giunti alla base Koenig saluta commosso Jack e i suoi compagni i quali d’ora in poi volgeranno i loro sforzi esclusivamente al totale recupero degli alienati.

Lapidaria la frase finale... "...è la morte che da un significato alla vita…"

In questo episodio viene trattato uno dei temi ricorrenti e cari a Spazio 1999, quello dell’immortalità  (vedi anche “la macchina infernale” e “fine dell’immortalità”).

I personaggi assumono connotati forti e ben precisi: riuscitissimo quello di Jack Tanner che grazie alla natura ambigua della sua personalità, a tratti folle, a tratti geniale, tiene lo spettatore continuamente con il fiato sospeso.

Cabot Rowland impersonifica perfettamente lo scienziato sopraffatto dalla sete di sapere ed ossessionato dall’idea di comprendere il segreto della vita e della morte. In nome di tale scopo è disposto a sacrificare qualsiasi cosa.

Victor ed Helena si arroccano sulle loro posizioni osteggiando in tutti i modi il comandante abbagliati dall’utopistico progetto di Rowland. In effetti anche questa volta come ne “Il pianeta incantato” Koenig si ritrova solo contro tutti, ma il suo carisma e le sue ferme convinzioni morali avranno   nuovamente  il  sopravvento! Bellissime alcune battute ad esempio… (Tanner).”la morte su Thule sarebbe…meravigliosa” che lascia lo spettatore attonito, ma che indica il malessere di una vita eterna senza scopi, oppure…(Victor)”…in essa (l’immortalità) c’e’ tutto quanto l’uomo ha sempre desiderato!” e (Koenig di rimando) ”…TRANNE L’UMANITA’!!!

 In sostanza trovo a distanza di 25 anni l’episodio fortemente attuale, oggi infatti sono in molti ad esempio a chiedersi dove ci condurranno la medicina e l’ingegneria genetica, se ad una vita lunghissima dove le nascite sono destinate a calare (??gasp! sta accadendo?..) e dove l’uomo rischia di isolarsi nell’egoismo e nel totale ozio morale...