Un nuovo inizio

   un racconto di: Massimiliano Princigalli
impaginazione e grafica: Marco Vittorini

  

      

  

  

 

 

Era assorto nei suoi pensieri.

Anche il suo secondo Irwing sembrava distante anni luce; guardò dal finestrino dell'abitacolo quella rampa di lancio che aveva visto tante volte.

Ma questa volta la osservava con occhi differenti: come se dovesse ripassarsi in poco tempo ogni minimo dettaglio per non perderne la memoria.

Era veramente sofisticato il modo in cui le Aquile venivano sollevate dagli hangar fino alle rampe di decollo e ancora più magico gli sembrava adesso il tubo telescopico che si stava agganciando all'astronave. Sorrise quando pensò che la prima volta che salì su un Aquila era poco più che un cadetto… era emozionatissimo… gli tremavano le gambe…"Tenente Carter, forza, tocca a Lei!!!"

E quel primo volo d'addestramento non lo avrebbe mai dimenticato… era seduto sul sedile del secondo pilota con John che gli diceva: "Tenente, so benissimo che Lei è il migliore del corso... si dia da fare...".

Doveva molto a John Koenig, era cresciuto moltissimo insieme a lui e ne aveva apprezzato sempre quella dose di riflessione che a lui, istintivo per natura, era sempre mancata. Era nata quel giorno una cementata amicizia, fatta e costruita in tutti quei momenti in cui erano stati uno fianco all'altro su un'astronave, fino al giorno in cui John Koenig lasciò la pattuglia astronautica per essere trasferito ai servisti logistici.

"Vedrai, torneremo a divertirci insieme" - gli disse Koenig - "...Tanto oramai… non hai nulla da imparare da me!!!"

E così fu. John Koenig tornò su Alpha come comandante, Alan Carter era il comandate della pattuglia astronautica in forza alla base e supervisore del progetto Meta.

E poi, il tragico 13 Settembre… il girovagare per l'universo in cerca di una casa… le mille insidie incontrate… fino a quel preciso istante.

Il cicalino di una chiamata lo distolse dai suoi pensieri.

"Qui Aquila 1" - rispose meccanicamente.

"Alan, stai aspettando ancora Sandra?" rispose John Koenig.

"Si, doveva essere già qui… credo che stia per arrivare… accidenti, avevo un appuntamento!" cercò di scherzare.

"Alan, fammi sapere appena sei pronto al decollo, ti stiamo aspettando."

"Ok, John, tienimi il posto," disse chiudendo la comunicazione.

Le Aquile erano tutte in formazione, poco lontano dalla Base. Lui era in attesa di Sandra, che era rimasta alla Sala Comando per trasmettere l'ultimo messaggio alla Terra. La Terra… quanto tempo era passato… e quante volte ci aveva ripensato in quei giorni in cui i sistemi di sostentamento della base avevano iniziato a fare i capricci, a non funzionare più come dovevano. Sembrava qualcosa d'inarrestabile, in un lento ma inesorabile decadimento senza che qualcuno riuscisse a capirci qualche cosa. Nemmeno Maya era riuscita a trovare la possibilità di arginare il malfunzionamento che aveva colpito uno ad uno i generatori nucleari che assicuravano ad Alpha la preziosa energia.

Ed ora… un nuovo pianeta di cui sapevano ben poco, se non che i sensori a lungo raggio avevano rilevato la possibilità di sostentarli ed il nome che gli Alphani gli avevano assegnato, Terra Alpha.

Non era stata una decisione facile da prendere, ma era sicuramente meglio correre il rischio di abbandonare la base di cui il destino ormai era segnato, per un pianeta che sembrava che potesse rappresentare la possibilità di dare vita ad una colonia umana.

Eppure quel desiderio che era comune a tutti gli Alphani era quasi soffocato adesso dalla nostalgia di lasciare per sempre Alpha che era stata il loro rifugio in tutto quel tempo.

Forse proprio l'insicurezza sul loro futuro li rendeva ancora più attaccati a quello che aveva rappresentato Alpha per tutti loro.
Dai dati che avevano ricavato dal computer, sembrava che la Luna sarebbe ritornata nelle vicinanze di Terra Alpha fra circa venticinque anni, per un effetto boomerang gravitazionale, anche se tale evento era, per i dati in loro possesso, probabile ma non sicuro.

"Sarebbe bello rivederla splendere nel cielo stellato" - pensò Alan.

Sentì in quel momento il solito ronzio del portello del tubo telescopico che dava accesso all'astronave. "Robert, comunica al comandante che Sandra è arrivata… vado a darle una mano" - disse Alan.

Passò nel vano passeggeri ed accolse con un sorriso Sandra. "Tutto ok ?" - le chiese.

"Insomma, Alan, mi sembra di lasciare casa per sempre. E' difficile per me!" - rispose Sandra.

"Da' qui, ti porto io questi contenitori" - le disse Alan, evitando apposta di rispondere a Sandra. Anche lui era turbato, ma non voleva farlo vedere. "Bene bellezza, accomodati… tieniti forte… e un bel caffè dopo il decollo sarebbe gradito!".

"Alan, sei sempre pieno di vizi !!!" - esclamò Sandra.

Cercavano tutti, chi più chi meno, di non ostentare quell'angoscia che avevano dentro. Alpha era il loro mondo e tutto ciò che era rimasto loro della Terra, l'avevano difesa contro insidie mortali e rappresentava anche il ricordo di tutti i compagni che non erano più con loro.

Alan tornò al suo seggiolino di guida ed inizio la procedura di decollo. "Andiamo Robert, e che sia un decollo con i fiocchi… voglio finire in bellezza!!!"

Non riusciva a non pensare.

Aquila 1 accese i motori e lentamente si alzò dalla rampa. La nuvola di cenere lunare ne coprì parzialmente la vista, mentre prendeva quota. Lentamente raggiunse l'altitudine standard prevista, ed accese i motori principali.

Mentre effettuava la manovra, si era ripromesso di non guardare dal finestrino. Ma non riuscì ad essere bugiardo con sè stesso.
Allungò il collo e guardò le strutture della base che gli scorrevano sotto gli occhi. E vide una cosa che gli sembrò meravigliosa: una delle luci degli alloggi di Alpha era ancora accesa!

Indicando il posto ad Irwing, gli disse:

"Guarda là, Robert, Alpha è ancora viva!!!"

Fine
Racconto © 2003 di Massimiliano Princigalli. Pubblicato con il consenso dell'autore.