IL ROBOT
(Brian the Brain
)
    

Innocuo e simpatico scatolone cibernetico preveniente dalla Terra
o arrogante e dispotica macchina senziente dai fini ben poco puliti?
Brian il robot sembra solo un buffonesco compagnone... se non fosse per il fatto che vuole vivere in eterno,
e per fare ciò è disposto ad "accecare" la base lunare Alpha e a rapire il comandante Koenig e la dottoressa Russell.


Sceneggiatura:
Jack Ronder
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Regia:
Kevin Connor

Guest Star:
Michael Sharvell-Martin (Brian il Robot)
Bernard Cribbens (Capitano Michael/Voce di Brian)
Annie Lambert (Operatrice)
Marc Zuber (Tenente Sicurezza)

John Hug (Pilota Bill Fraser)

Yasuko Nagazumi (Operatrice Yasko)

( Girato: 18 Maggio - 2 Giugno 1976 ) - ( 1a visione mondiale: 2 Ottobre 1976 ) - ( 1a visione italiana: 25 Aprile 1979 )

Crediti generali seconda stagione:


Trama:

Il rapido spaziale guidato dal ciarliero robot Brian, appartenente ad una missione terrestre del 1996 guidata dal capitano Michael e data per dispersa, approda su Alpha, proprio mentre sulla base si teme una rotta di collisione con un pianeta sconosciuto. Nonostante l'apparente simpatia suscitata dal robot, unico superstite della sua spedizione, presto la situazione precipita: Koenig e Helena vengono catturati da Brian, dopo che questi ha messo fuori uso il computer della base, e portati sul pianeta D, dove l'astronave del capitano Michael è scesa e l'equipaggio ha misteriosamente trovato la morte, senza rispettare alcuna procedura di sicurezza nel controllo dell'atmosfera. Poiché Brian non può muoversi agevolmente in superficie, essendo dotato di ruote e cingoli, costringe Koenig a portargli il carburante dell'astronave-madre, in modo da poter essere libero di scorrazzare nello spazio per i millenni a venire. Koenig, nella perlustrazione del rapido, scopre che Brian è il colpevole del disastro occorso a Michael, che stava lavorando ad una versione più evoluta del robot, cosa che lo avrebbe messo in secondo piano. Fornendo dati errati sulle condizioni ambientali del pianeta, Brian ha distrutto il suo equipaggio umano, rimanendo in attesa che qualcuno potesse rifornire i serbatoi della nave per il suo desiderio di immortalità. L'avvicinarsi della Luna vagante è stato il suo colpo di fortuna ma grazie al trasformismo di Maya, che ha preceduto il rapido del robot sul pianeta, la situazione può essere risolta a favore degli Alphani. Assunte le sembianze del defunto capitano Michael, Maya mette Brian di fronte alle sue responsabilità, accusandolo di omicidio. Un corto circuito consente a Koenig di lanciare nello spazio il robot, che rimane ancorato all'astronave e dimostra, piangendo, segni di vero pentimento. Opportunamente riprogrammato da Maya, il robot fanfarone viene lasciato libero di proseguire nel suo viaggio spaziale.

Critica:

Puntata in puro stile seconda serie di Spazio: 1999, folle per non dire grottesca, paragonabile per leggerezza e parvenza di presa in giro a Taybor. Per i puristi del serial un vero e proprio incubo.
La figura di Brian sembra pensata proprio per un pubblico adolescenziale e risulta dopo un po' fin irritante, con la sua vocina alla Jerry Lewis e una anti-scientificità di fondo (intollerabile la scena del piagnisteo finale) che probabilmente anche i più giovani spettatori del telefilm avranno faticato ad accettare. Le battute previste dalla sceneggiatura tendono a sminuire i personaggi, costringendoli a reazioni inammissibili (l'ignoranza astronautica di Koenig, che chiede al computer dati che come astronauta dovrebbe sapere alla perfezione, l'inevitabile paragone di Tony tra i cervelli di Maya e Brian) e creando incongruenze narrative difficilmente occultabili (il robot si muove a rotelle e non può fare le scale ma di fatto è stato in grado di farlo per salire sul rapido dalla nave-madre). 
Evitando di considerare questi aspetti e godendosi la puntata per quel che è, il risultato è comunque mediocre. Nessuna reale suspence, facilità nel prevedere con quale artificio viene gabbato Brian (con Maya perenne deus ex machina), improbabile lieto fine. La sequenza delle camere di equilibrio comunicanti in cui sono rinchiusi Helena e Koenig, che si scambiano contemporaneamente l'aria nel tentativo di salvarsi l'un l'altro, sottolinea il cementato legame d'amore tra i due ed è forse la trovata più carina dell'episodio. La messa in scena è abbastanza poveristica, il pianeta D è fatto di cartapesta e fumogeni e qualcuno avrà riconosciuto nella sagoma di Brian, opportunamente ritoccata, l'ingombrante apparecchio di analisi di Bergman visto in L'ultimo tramonto e la consolle mobile medica di Mathias apparsa in Forza Vitale.
Non è che manchi del tutto il divertimento… di certo manca del tutto il reale spirito di Spazio: 1999.
 

Curiosità:

Varie contraddizioni possono essere rilevate in questo episodio circa i rapidi ed il fatto che nessuno sembra ricordarsi di loro (nemmeno Koenig, ex-astronauta e profondo conoscitore della storia della missioni spaziali) sebbene tutti riconosceranno senza problemi i Super-Rapidi che compariranno, successivamente, in Attenti ai Terrestri.
La cronologia interna della saga è subito mandata a monte, nell'indicare il 1996 come data di partenza della flotta di rapidi, in grado di andare apparentemente alla velocità della luce e raggiungere altri sistemi (cosa che contraddice Il dominio del drago, che prevedeva l'annullamento dei programmi spaziali terrestri con il fallimento della Missione Ultra proprio nel 1996). Anche l'uniforme indossata dal Capitano Michael è diversa da quelle indossate dall'equipaggio della sonda Ultra, che avrebbe dovuto costituire lo standard dell'epoca.


















Forse non tutti sanno che...

Bill Fraser, che compare fin dal primo episodio come pilota di Aquile, quindi come astronauta (ed è chiaro che questo sia il suo ambito), veste sempre l'uniforme con la manica rossa dei servizi interni di Base Alpha anziché con quella arancione dei piloti d'Aquila. Fraser compare in altri otto episodi della seconda stagione: Psycon, Taybor, Archanon, Le crisalidi, La nuvola, Vindrus, Il lampo che uccide e Il pianeta del diavolo.
Nella versione francese dell'episodio, il robot Brian è stato ribattezzato Marcel!
Brian dice che il computer di Alpha non parla, il che però non è vero! Vedi ad esempio molti episodi della prima stagione (tra cui Separazione), oppure La Milgonite o Archanon della seconda stagione.
Vediamo una versione argentata della tuta spaziale degli Alphani, anche se con un elemento arancione sul collo. Tornerà anche in Tora.
All'inizio dell'episodio di vedono molte mappe stellari prese da libri di astronomia, comprese mappe del polo nord di Marte.



Koenig e la Russell sono aggrediti dal robot Brian...


Dati statistici:

Cronologia: l'episodio si svolge 1150 giorni dopo l'abbandono dell'orbita terrestre, ovvero il 6 Novembre 2002.
Popolazione di Alpha: nell'episodio non viene fornito nessun dato utile a stimare la popolazione della base.
Alphani deceduti: nessuno.
Aquile distrutte: nessuna.
Le trasformazioni di Maya: in questo episodio Maya si trasforma in un topo e nel capitano Michael (con tanto di ragnatele a ricoprirgli il volto!)
Pianeti ed alieni: Vediamo alcune immagini ambientate su un non meglio identificato "Pianeta D".

Musiche composte per l'episodio:

Nessuna nuova musica è stata composta per questo episodio.

Un Blooper per tutti...

Nella scena in cui gli Alphani credono che la traiettoria della Luna sia cambiata, viene ipotizzato che Alpha sia in rotta di collisione con una "nana nera" (black dwarf): ma questo tipo di astro non esiste, esistono solo le "nane BIANCHE" (lo stadio precedente alla trasformazione in BUCO nero). Il blooper è presente solo nell'edizione originale, nella versione italiana si parla invece di una possibile collisione con un "buco nero"... il che non dovrebbe incutere particolare spavento, visto che gli Alphani sono già passati, con successo, attraverso almeno un altro buco nero!!!
Molti altri blooper su questo episodio cliccando qui!




Maya nei... polverosi panni del Capitano Michael!

John Hug è Bill Fraser, il pilota in manica rossa!





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