SOLE NERO
(Black Sun)

  

Non può esservi alcuna via di scampo per la Luna, inesorabilmente attirata da un buco nero dalla gigantesca potenza
gravitazionale. Di fronte alla fine, quando tutto sembra perduto e la stessa Aquila di Salvataggio per sei persone
un futile tentativo di sopravvivenza, gli Alphani sperimenteranno un'esperienza inimmaginabile,
in grado di permettere un mistico contatto con una invisibile Entità salvifica... forse con Dio stesso.


Sceneggiatura:
David Weir; Johnny Byrne
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Regia:
Lee H. Katzin

Guest Star:
Paul Jones (Astronauta Michael Ryan)
Jon Laurimore (Tecnico Smitty)
Vincent Wong (Controllo Comunicazioni Toshiro Fujita)
Anton Phillips (Dottor Bob Mathias)
Suzanne Roquette (Operatrice Tanya Alexander)
Jan Harvey (Addetta alle comunicazioni interne)

( Girato: 31 Gennaio - 21 Febbraio 1974 ) - ( 1a visione mondiale: 6 Novembre 1975 ) - ( 1a visione italiana: 14 Febbraio 1976 )

Crediti generali prima stagione:


Trama:

La Luna viene inesorabilmente attratta da un buco nero, rimasuglio stellare d'infinita potenza gravitazionale. Il professor Bergman studia un sistema per impedire la caduta finale tramite l'azione di un gigantesco campo di forze sopra la base che possa, in teoria, contrastare le forze in gioco ed agire come respingente per l'intero corpo celeste mentre Koenig, che ritiene il tentativo comunque destinato a fallire, decide di approntare un'Aquila di salvataggio per sole sei persone da lanciare prima dell'impatto, garantendo loro una debole speranza di sopravvivenza. Poiché nulla può arrestare la rotta di collisione del satellite vagante contro il corpo celeste, il comandante autorizza il decollo dell'astronave di prescelti e attende con tutti gli altri su Alpha la fine. Ma, straordinariamente, il satellite non viene distrutto nel suo ingresso nel buco nero: una misteriosa presenza aliena, dalle caratteristiche apparentemente divine, entra in contatto con gli Alphani, colti intanto da straordinarie metamorfosi fisiche e mentali che li mettono fugacemente in comunione con l'invisibile entità, e permette l'attraversamento del buco nero, facendo addirittura in modo che anche l'Aquila di salvataggio possa poi ritrovare la base intatta e la via del ritorno in un nuovo universo.

Critica:

Sole nero è davvero un magnifico episodio, uno dei migliori della serie Spazio 1999 e forse non è esagerato pensarlo come uno dei più belli in assoluto di tutte le serie televisive fantascientifiche. La filosofia di Spazio 1999 è tutta contenuta in questa singola puntata che evidenzia quello che è il vero ruolo dell'uomo nel cosmo, un universo completamente alieno ed inconoscibile, spaventoso ed apparentemente ostile ma anche in grado di ingenerare la speranza, di permettere un fuggevole contatto reciproco con la sua essenza sconosciuta, uno scambio che consente di poter credere che la presenza umana nello spazio, e per riflesso l'intera sua esistenza, possano anche avere uno scopo, per quanto ancora insondabile. Sole nero manifesta appieno la differenza tra Spazio 1999 e gli altri serial, non offrendo risposte ma lasciando dubbi e domande in sospeso, derivando ancora una volta, specialmente nel finale, dal capolavoro di Kubrick 2001: odissea nello spazio (l'invecchiamento degli Alfani, la loro nuova coscienza di essere, la breve comprensione dell'essenza universale). La resa visiva è ottima, il fenomeno del buco nero che grava sulla base è inquietante e visualizzato con semplice drammaticità, i personaggi, pur se con brevi connotazioni, risultano finalmente tridimensionali, ciascuno colto con sfumature caratteriali appena accennate ma non per questo meno vere: l'entusiasmo venato di malinconia di Bergman, la tristezza di Koenig (che rivela il legame affettivo con Helena), il momento di cedimento di Alan, quel suo moto di auto-conservazione egoistica comunque così umano, i veri sentimenti di Paul per Sandra, che saluta la morte suonando mestamente la chitarra, attirando così nel suo alloggio una sperduta Tanya, personaggio minore colto delicatamente in quella sua ricerca di calore umano… ma Sole nero è soprattutto l'episodio di Koenig e Bergman: il loro duetto finale, nella Main Mission buia e deserta in attesa della fine, le loro parole, il loro commiato, il loro brindisi a ciò che è stato: superba prova di attori, che probabilmente hanno così sentito questo episodio da recitare fuori dal copione, a ruota libera. Di fronte alla qualità recitativa di questa puntata, al suo contenuto e al suo fascino, senza scordare quella diffusa malinconia che si trasforma poi in nuovo impulso vitale, passano in secondo piano tutti i soliti errori scientifici (che pur ci sono, come sempre). Impossibile, da qui in poi, non amare gli uomini di Alpha, non provare i loro interrogativi, non condividere le loro angosce più profonde… impossibile, da qui in poi, non essere anche noi uomini di Alpha.

Curiosità:

E' risaputo che nella scena principale dell'episodio, il passaggio della Luna attraverso il sole nero, gli attori Martin Landau e Barry Morse hanno improvvisato le battute del loro brindisi. Il passaggio previsto nella sceneggiatura originale prevedeva uno scambio di battute molto più banale e gli attori, non riuscendo a far comprendere il loro punto di vista alla produzione, hanno così dimostrato la correttezza del loro risentimento.
















Forse non tutti sanno che...

La prima stesura della sceneggiatura era decisamente troppo lunga... Christopher Penfold, direttore degli sceneggiatori, stimò che ne sarebbe venuto fuori un episodio di almeno 120 minuti!
Si vede per la prima volta Kano giocare a scacchi (con una ardita ripresa dal sapore vagamente hitchcockiano da sotto la scacchiera trasparente): la volta successiva sarà in Il dominio del drago.
Per la prima volta si fa menzione al cuore artificiale del professor Victor Bergman. Questa sua particolarità sarà citata anche in Il pianeta incantato, Forza vitale e La macchina infernale.

Per la prima ed unica volta si vede una sorta di notiziario interno di Alpha diffuso in tutta la base attraverso gli schermi dei commpost.
Sandra sviene per la prima volta quando il suo fidanzato, Michael Ryan, muore. L'attrice Zienia Merton protestò con la produzione contro il cliché conferito al suo personaggio di donna eccessivamente fragile ed emotiva e cercherà di conferirle più forza nel corso delle successive puntate della serie. Ma Sandra tornerà a svenire in Psycon...
Per la prima volta appaiono le torrette attorno al perimetro di Alpha, visibili in seguito anche in Gli occhi di Tritone e L'ultimo tramonto.
Si accenna appena tra le righe ad un possibile triangolo amoroso tra Tanya, Paul Morrow e Sandra. L'interesse di Paul per Sandra si manifesterà infine in L'ultimo tramonto.
Simpatico gesto finale (unico nella serie) di Barry Morse: forse anche per sottolineare la diversità della storia nell'ultima scena scrolla via la cenere dal sigaro rivolgendosi esplicitamente alla telecamera e, dunque, al pubblico.


Un'ardita ripresa di Kano che gioca a scacchi!

Il notiziario di Alpha

Barry Morse saluta il pubblico!

Dati statistici:

Cronologia: nell'episodio non viene fornito nessun dato utile a collocare temporalmente l'episodio. Il passaggio attraverso il sole nero è comunque comunemente accettato come causa plausibile dell'avvicinarsi della Luna a pianeti e costellazioni altrimenti irraggiungibili.
Popolazione di Alpha: nell'episodio non viene fornito nessun dato utile a stimare la popolazione della base.
Alphani deceduti: 1 (Astronauta Michael Ryan)
Aquile distrutte: 1 (L'aquila di Ryan)
Pianeti ed alieni: nell'episodio non viene visitato alcun pianeta.
Si ode solo la voce di una intelligenza cosmica che sembra dimorare nel sole nero.

Musiche composte per l'episodio:

Asteroid - dimensione: 1132K - durata: 1'48''
Black Sun - dimensione: 1763K - durata: 2'48''
Force Shield - dimensione: 1466K - durata: 1'21''
Survival Ship - dimensione: 3691K - durata: 5'18''
Event Horizon - dimensione: 3494K - durata: 5'28''
Home - dimensione: 1273K - durata: 2'02''
   

Un Blooper per tutti...

Il campo di forza ideato da Victor che circonda Alpha per proteggere la base dall'attrazione del sole nero potrebbe (al limite) proteggere... solo Alpha, appunto, ma non certo l'intera Luna, che continuerebbe tranquillamente a risentire dell'attrazione del fenomeno astrale portando la base con sé, ed il campo di forza potrebbe farci ben poco... Vien poi da chiedersi come sia possibile mandare in corto circuito un'intera torre antigravità usando un semplice cacciavite! Certo che il cuore artificiale di Victor deve assorbirne di potenza… oppure deve avere un fusibile del diametro di qualche metro!!! Al limite, dovrebbe scattare un dispositivo tipo salvavita che toglie corrente a tutte le torri...
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