UN ALTRO TEMPO, UN ALTRO
LUOGO
(Another time, another place)
Il ritorno sulla Terra per gli abitanti della Base Lunare Alpha coincide con un misterioso alterarsi della trama spazio-temporale che finisce con il porre Koenig e i suoi uomini di fronte a loro stessi, in una dimensione avanti nel tempo in cui solo un evento planetario catastrofico potrà riequilibrare passato, presente e futuro.
Sceneggiatura:
Regia: Guest Star: |
( Girato:
2-19 Aprile 1974 ) - ( 1a visione mondiale: 18 Dicembre 1975 ) - ( 1a visione italiana: 7 Marzo 1976 )Crediti generali prima stagione:
Trama:
Un misterioso fenomeno spazio-temporale porta allo sdoppiamento della Luna e degli uomini sulla base Alpha. Tra il personale, Regina Kesslan sembra risultare particolarmente colpita dall'evento cosmico, che si traduce per lei come una sorta di ritorno al passato da una condizione di vita futura. Secondo il dottor Russell la ragazza vivrebbe contemporaneamente due esistenze, quella attuale su Alpha e quella su una Terra colonizzata dagli stessi Alphani più avanti nel tempo. Poco dopo il satellite errante nello spazio giunge in prossimità di quel che sembra a tutti gli effetti il Sistema Solare ed entra in orbita attorno alla Terra. Ma un'altra Luna appare all'orizzonte Regina subisce una crisi e muore nell'istante in cui la Luna torna ad occupare la sua originale posizione intorno al pianeta madre. Koenig e Carter scoprono quindi che esiste sulla seconda Luna anche un doppione della Base Alpha, che da tempo ha effettuato l'Operazione Esodo sulla Terra, e rinvengono i cadaveri dei loro stessi doppioni, caduti con un'Aquila. Discesi poi sul pianeta, gli Alphani constatano che i loro doppi hanno dato origine ad una comunità rurale sotto la guida dell'alter ego di Bergman. Questi rivela a Koenig che quando le due Lune entreranno in collisione tra loro, il tempo correggerà sé stesso e tutto tornerà normale: un solo tempo, una sola comunità. Dissuade quindi Koenig a discendere con i trecento Alphani sulla Terra, in quanto l'incontro coi propri doppi porterebbe alla morte, come accaduto a Regina e alla Helena Russell terrestre, che si è trovata a fronteggiare sé stessa. Tornati su Alpha, Koenig e gli altri assistono alla collisione-fusione delle due Lune ritrovandosi incolumi in un altro settore di spazio e chiedendosi se la comunità terrestre sia mai esistita davvero. Critica: Questo episodio, fra i più belli della serie, è caratterizzato da una vena malinconica, dall'ineluttabilità del destino e da un profondo senso di completa impossibilità da parte dell'uomo di poter comprendere appieno le dinamiche dell'universo in cui vive. Un fenomeno cosmico che resterà inspiegabile moltiplica con lo sdoppiamento dei protagonisti i loro futuri possibili ma per ironia della sorte fa anche in modo che questi non possano evolversi in proprio, e vadano a fondersi su loro stessi in maniera drammatica. Impossibile non restare impressionati dal triste fato di Regina Kesslan, condannata a vivere in due universi sovrapposti, senza essere più completamente parte né di uno né dell'altro, e degli stessi Alphani, il cui trapasso da un universo all'altro è meno tragico ma ugualmente segnato da un esito imprescindibile. Non è possibile né spiegare le forze universali né tentare di adattarle a proprio vantaggio, bisogna accettarle e basta. La Terra è a portata di mano, ma non può essere riguadagnata perché destinata ai propri doppi. E la sconfitta della tecnologia e della scienza, evidenziata palesemente dalla piccola comunità rurale degli Alphani-doppi, quasi irriconoscibili nei loro sai, in cui ogni risorsa è stato sacrificata ed una rosa che sboccia è più importante di qualsiasi altro elemento tecnologico, segna un ritorno ad un modo di vivere più duro e semplice, più vicino alla vera natura dell'uomo. Quasi un'utopia, benché segnata dalle estreme difficoltà, che sarà fuori dalla portata degli Alphani, alla fine neppure certi dell'esistenza dei loro stessi doppi esistenza invece provata da quel mazzo di rose che è unica testimonianza dell'avvenuto riequilibrarsi di passato, presente e futuro. E speranza per l'avvenire. Un episodio indimenticabile, sottilmente triste, allusivo di quella che è la posizione infima eppur testardamente vitale dell'uomo in un creato misterioso, al di là della umana comprensione, che pure è teatro della strenua lotta per la sopravvivenza di un pugno di uomini che con tutti i loro difetti saranno anche capaci di grande cose, soprattutto di accettare l'ineluttabile e guardare ancora al futuro. Curiosità: Si tratta di un episodio molto cupo, in particolare nelle scene ambientate sulla base deserta e nel terribile incubo di Regina. L'attrice Judy Geeson ha qui dato una prova di grande capacità interpretativa, mostrandosi fragile, confusa, disperata. La sceneggiatura stessa non descrive i suoi frequenti ed improvvisi sbalzi di umore ed appare pertanto molto meno drammatica. |
Forse non tutti sanno che... E' uno dei primi episodi a dare più spazio ad Alan, e anche
la relazione tra Koenig ed Helena si fa più esplicita (i loro doppi sul pianeta erano
addirittura sposati). Anche Paul e Bergman hanno ottimi momenti. |
Dati statistici: Cronologia:
nell'episodio non viene fornito nessun dato utile a collocare temporalmente l'episodio. Musiche composte per l'episodio: Moon Odyssey - dimensione: 714K -
durata: 1'05" Un Blooper per tutti... Quando il Comandante Koenig si
rialza da terra, possiamo vedere alla sua cintura il commlock spezzato (la parte
inferiore è rotta, spostata di circa 35-40 gradi a sinistra rispetto al corpo dello
strumento) ed alcuni tasti si sono staccati/spostati. Evidentemente Martin Landau,
stendendosi a terra, l'ha inavvertitamente schiacciato rompendolo. Ovviamente
nell'inquadratura successiva il commlock è sano! |